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Vieste

 
Ogni giorno scruta il sole Pizzomunno,
così vicino e così lontano alla sua bella,
che l'aspetta dove lui non può arrivare.
Quel castello, a strapiombo sopra il mare
dove volano i gabbiani.
Bianche case arrampicate sulla roccia
alla rinfusa.
La chiesa e il suo orgoglioso campanile
che si staglia verso il cielo
sul promontorio candido.
Un trabucco senza reti sta aspettando
che il fragore delle onde si riposi.
Un barcone avanza tra la schiuma
in questo mare blu
che all'orizzonte bacia avidamente
il cielo chiaro e terso.
E di fronte, un saliscendi di colline,
morbidi seni dove il verde si divide
in mille sfumature.
Chiazze di sole e mormorii di ombre,
denti aguzzi di alberi su in cima.
Tranquillità.
Sotto i piedi ho la sabbia chiara e calda
su cui il vento ha disegnato ghirigori
che nessuno può capire veramente.
Io mi muovo lentamente; le mie impronte
spariscono succhiate dalle onde.
L'amico sole, che mi fa strizzare gli occhi,
fra poco se ne andrà
a riposare un po' fino a domani.
Forse poi ritornerà.
Vorrei trovare una ragione
in questa meraviglia che mi accoglie,
vorrei sapere chi l'ha costruito
questo momento.
Alzo la testa e guardo verso il cielo:
batuffoli bianchi disegnano una D.
E allora dico grazie con la voce
che non é più mia, ma tua, tesoro,
perché adesso sento il tuo profumo,
sento la forza del tuo amore,
sento l'impeto dei momenti
che passavi con me
in questo paradiso.
Rivivo le passeggiate sulla spiaggia,
mano nella mano,
risento le parole e le promesse,
le limpide emozioni, le vibrazioni dei sensi.
Sognare costa poco stando a Vieste,
sognare di esser come Pizzomunno,
così vicino e così lontano alla mia Kelly.
 
31/07/08 576



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